Demografia



Stando al “Bilancio demografico nazionale 2018” dell’ISTAT3, dal 2015 la popolazione italiana è in calo, per la prima volta in novant’anni. Dal 2015 al 2018 l’Italia ha perso circa 400 mila residenti, con un calo nel numero di cittadini italiani ancora più acuto e pari a quasi 700 mila unità, cioè una città grande più o meno come Palermo. Il calo demografico non è un fenomeno “piatto”, che si applica in egual misura su tutto il territorio nazionale, ma interagisce con le dinamiche economiche e sociali, influendo su diverse realtà in modi differenti. Da un lato, le dinamiche aggregate – le basse nascite, l’invecchiamento della popolazione, l’emigrazione di forza lavoro qualificata a l’immigrazione dai paesi in via di sviluppo – si legano a temi come quelli della sostenibilità dei conti pubblici, della produttività e dell’integrazione. Dall’altro, le dinamiche interne generano squilibri con implicazioni socioeconomiche importanti: aree che si svuotano, in cui l’offerta di servizi pubblici viene meno e le opportunità per chi vi nasce diminuiscono, e aree che si affollano, con problemi di congestione del mercato immobiliare e dei servizi.


To-Mi-Ge: dal Triangolo Industriale al Punto Innovativo

di Andrea Cerrato e Franesco Filippucci

Il Nord-Ovest non è più la locomotiva d’Italia. Il ruolo giocato negli anni ’60, ’70 e ’80 da Torino, polo metalmeccanico e dell’auto, Milano, agglomerato industriale e finanziario, e Genova, centro portuale e siderurgico, è andato via via affievolendosi, lasciando il traino alle realtà più dinamiche del Nord-Est.

Migranti: chi accoglie e chi no?

di Claudio Buongiorno Sottoriva

Sai, Servizio di Accoglienza e Integrazione, è il nuovo nome che il Decreto Immigrazione ha attribuito al sistema Sprar-Siproimi. I singoli progetti di accoglienza sono gestiti dagli enti locali, per lo più comuni, che ne facciano richiesta.

Lo spopolamento nei comuni: un fenomeno epocale

di Simone Valle

Quando si parla di dinamiche demografiche interne al nostro Paese, il primo fenomeno a cui si pensa è lo spopolamento di alcune aree.

Crescita economica e crescita della popolazione: una relazione non così semplice

di Francesco Filippucci

Nel riquadro sottostante possiamo osservare la relazione tra le variazioni medie in ogni percentile del reddito pro-capite reale, misurato in termini assoluti e in termini assoluti e pro-capite, e la crescita della popolazione, nei due periodi pre-crisi (2000-2008) e post-crisi (2009-2017).

Chi nasce e chi migra –alle radici dello sbilancio demografico italiano

di Edoardo Magalini

Se sottraiamo alle “entrate”, ovvero nascite e arrivi da altri comuni o dall’estero, le “uscite”, cioè morti e partenze, per ogni città italiana nel 2018, la mappa finale che otteniamo è quella che ci appare nella Figura 1.

Abbandono scolastico: divergenze nel ritorno dallo studio.

di Jacopo Signorelli, Jacopo Bassetto e Andrea Gorga

L’Italia registra un livello di abbandono scolastico, ovvero di interruzione definitiva degli studi prima del conseguimento del diploma, tra i più alti dell’Unione Europea.

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